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Unsere Philosophie.

Das Leben in den Bergen ist geprägt von wichtigen Werten – Werten fürs Leben, die die Zeit überdauern.


Hinauf in Richtung Gipfel wandern, alles geben, den Gedanken an die Rückkehr bereits im Kopf. Die Rückkehr in ein Haus voller Wärme, Heimeligkeit, kleiner Alltagsdinge, Geschmäcker und Düfte, Worte und freundlicher Gesichter. Das ist unser Hotel, das ist unser Lebenswerk. All das möchten wir mit denen teilen, die ihren Urlaub bei uns verbringen.
Nele ist der Kosename unseres Großvaters, der zusammen mit Oma Giuseppina im Jahre 1951 den Grundstein für dieses Haus legte, die damalige Pension Alpina. Ab 1973 führten unsere Eltern das Haus weiter und heute obliegt uns diese vertrauensvolle Aufgabe. Bereits in der dritten Generation geben wir unser Bestes und führen die Gastgebertradition weiter.
Tradition und Leidenschaft sind die beiden Dinge, die unsere Familie auszeichnen.

Wer wir sind

Diego, Alessandra, Stefania mit unseren Kindern

Wir möchten Ihnen auch vorstellen:

Cristiana

Schwester von Diego und Stefania
Beschreibung

Ich lebe Geographie. Ich tue dies, seit ich klein war, von den Tagen in den Bäumen des Lagorai-Walds bis zu denen entlang der Ärmelkanalküste in Brighton, an der Warschauerbrücke in Berlin, zwischen den roten Palästen des Barons in Mailand, am Ufer der Seine in Paris, am Bayard in Grenoble, wo die Oculele erklang, zwischen dem weichen Licht der römischen Foren, und auch denen, die die afrikanischen Märkte umkreisten… kurz gesagt, meine nomadischen Instinkte zu befriedigen. Jetzt übe ich Geographie aus, indem ich versuche, mich um die Geographie zu kümmern. Nach meinem Abschluss in Mailand und Grenoble promovierte ich im Bereich Landschaft und Territorium an der Universität Roma Tor Vergata. Aber neben dem Studium der Geographie versuche ich immer, mit meinen Füßen am Boden zu bleiben– wie man es tun sollte, um sich ein solcher nennen zu können, wie mich ein guter Geograph gelehrt hat.

Ich beschäfte mich mit Landschaft, Kunst und Kartographie, territorialer Governance und partizipativen Prozessen, versuche, eine Geographie der Gefühle zu machen, und ich tue das, was heute Géographie-Action genannt wird, eine Geographie, die sich mit einer öffentlichen und sozialen Absicht bewegt, in den territorialen Diskurs involviert ist und an der Entwicklung des Territoriums teilnimmt. Eine Geographie, die dem entspricht, was unsere Familie immer getan und versucht hat, für unser Territorium zu tun. Deshalb versuche ich es hier, in Val di Fiemme. Aber kein Wunder, man kann hier nicht aufwachsen und ihm gleichgültig gegenüberstehen.

Igor

der Mann von Stefania, ist ein Holzschnitzer

www.artelegnopaluselli.it

Oggi come un tempo


Leggi la Storia

Abbiamo deciso di raccontarvi un pezzettino di storia di di Nele e Pina. Partiamo proprio dai nonni che nel lontano 1950 hanno messo la prima pietra di questa casa…

 Daniele (1916, è il terzo di 5 fratelli), per tutti Nele.

Arruolato con gli Alpini, combatte in Montenegro e Albania (da novembre 1940 ad agosto 1941). Dopo più di un anno a casa (per infortunio di guerra) riparte per la Francia da dove scappa a piedi e riesce a raggiungere Ora (estate ’44). Catturato dai tedeschi scappa dalla prigione insieme ad altri 3 “amici” e si rifugia nel bosco del Lagorai. Nonna Pina raccontava di essere scesa in bici e avergli lasciato il mezzo vicino alla prigione  per aiutarlo a scappare più velocemente.

Nonna, sposata nel ‘38, ricordava spesso delle visite dei tedeschi in cerca del marito e le minacce se non avesse detto loro dove si trovava. I bimbi (già 3 e ancora piccolissimi) si nascondevano nell’ “olto dei Vanzetta” (una casa a pochi metri dall’attuale Hotel) accucciati al buio per non farsi vedere. In queste occasioni Carmelo doveva tenere la bocca chiusa a Franca (la piccola di neanche un anno) perché non piangesse e non si facesse sentire.

Per fortuna il conflitto finisce e Nele e Pina possono ricongiungersi e ricominciare a vivere con più serenità.

Il dopoguerra è tosto ed entrambi provengono da famiglie assai povere (Pina è l’ultima di 16 figlii!) quindi pochissime risorse per portare avanti una famiglia numerosa. (Nel frattempo erano nati altri 2 bimbi)

Nele lavora alla segheria del paese. Per racimolare qualcosa in più ogni estate si trasferiscono nella soffitta della loro casa in centro a Ziano per poter affittare la loro dimora ai primi turisti che cominciavano a scoprire la bellezza della  Val di Fiemme. Nonna fa loro da mangiare cominciando così la sua lunga e magnifica carriera di cuoca…

L’inverno invece, nonno, che è sempre stato un grande sportivo (fondista e combinatista, vincitore nel 35 e 36 del titolo nazionali giovani fascisti) da’ una mano ad Alfredo Paluselli, pioniere del turismo trentino, alla Baita Segantini. Insegna agli ospiti a sciare, (ricordava anche di un’escursione con Umberto II) e stando a fianco di un personaggio quale era Alfredo, impara mille aneddoti, mille segreti della montagna e soprattutto comincia ad appassionarsi al turismo vedendo in questo settore buone prospettive.

 

Nel 50, Nele e Pina decidono di buttarsi nell’avventura. Vendono le due mucche di proprietà e nonostante le critiche dei paesani (cosa fa quel matto con ben 5 figli e neanche una lira?!!!!) e i mugugni dei parenti partono con tanta grinta ed energia. Il Nele è persona caparbia, forte, intelligente e lungimirante. La Pina grande donna, lavoratrice instancabile, forte come nessun’altra

Paura, fatica, grinta, incoscienza, sana allegria, tanto ottimismo sono gli ingredienti che portano alla realizzazione, nel lontano 1951, della ex fabbrica (così era chiamata la casa in sasso di proprietà della famiglia della nonna) in PENSIONE ALPINA DA NELE…SI PARTE, EVVIVA!!!


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